Case a schiera a Bargone, Casarza Ligure, Genova

          Condividi

Commitente: Bargone cooperativa r.l.
Cronologia: Piano particolareggiato: 1983- Progetto: 1987-1988
Realizzazione: 1989 - 1991

Progetto Architettonico: Mario Gallarati
Direzione lavori: Mario Gallarati
Impresa costruttrice: Nuova Edilizia s.n.c


L’area oggetto di intervento è situata a prolungamento del centro storico di Bargone, a margine del percorso di crinale secondario che, attraversato longitudinalmente l’intero nucleo insediato, prosegue quale asse di impianto del tessuto poderale agricolo.
La scelta localizzativa, operata a livello di strumentazione urbanistica, era orientata al consolidamento della funzione abitativa del nucleo antico, che negli anni precedenti aveva subito un fenomeno di progressivo abbandono, nella convinzione che la realizzazione di un nuovo insediamento a diretto contatto del centro storico avrebbe costituito un primo passo verso una sua rivitalizzazione complessiva ed un argine all’esodo dei nuclei familiari più giovani verso i maggiori centri di fondovalle (Casarza) e di costa (Sestri Levante).
A seguito dell’intervento il vecchio centro risulta in posizione baricentrica tra la zona edificata intorno agli anni ‘60 a nord ed il nuovo insediamento di edilizia convenzionata a sud, riacquisendo così l’originaria funzione di polo dell’intera vallata, organizzato attorno alla piazza della chiesa, di nuovo al centro dell’abitato.
La scelta progettuale, diversamente da quella che guidò durante gli anni Sessanta l’espansione del paese dal lato settentrionale con l’importazione di modelli edilizi cittadini, è stata orientata sin dall’inizio a recuperare gli elementi tipici dell’edilizia locale, allo scopo di favorire un corretto inserimento linguistico-ambientale ed il consolidamento dell’immagine unitaria del nucleo insediato.
In primo luogo si è cercato di ricreare una strada, in quanto asse spaziale unificante di un organismo edilizio costituito dall’aggregazione di più edifici tipologicamente analoghi: tale asse centrale d’impianto, prosecuzione del percorso principale del centro storico, è così definito da due pareti edilizie continue, e da esso traggono accesso (pedonale) tutti gli alloggi.
In secondo luogo si è individuato il principale riferimento tipologico nel tessuto di corti rurali plurifamiliarizzate, ormai funzionanti come schiere, delle case del carrugio: l’intervento si articola così nell’aggregazione di 16 elementi di schiera monofamiliari, in quattro case a schiera, a costituire il naturale completamento del tessuto edilizio del centro storico.
In questo senso è stata orientata anche la ricerca del più opportuno passo strutturale che scandisce il susseguirsi, secondo un ritmo alternato, di cellule e di mezze cellule, destinate ad ospitare le prime le funzioni principali dei singoli alloggi e le seconde le funzioni distributive e di servizio.
Se da un lato l’unitarietà dell’intervento e l’omogeneità delle pareti edilizie è dovuta alla scelta di un unico tipo edilizio, lo stesso si differenzia in un tipo-base, che accomuna i dodici alloggi delle tre schiere sul lato orientale del percorso, ed una variante tipologica per i quattro alloggi della casa a schiera sul lato occidentale, in corrispondenza del dislivello dovuto al preesistente terrazzamento. Gli affacci verso lo spazio comune - l’asse centrale di impianto - sono uguali per tutti gli elementi di schiera, ma variano l’organizzazione distributiva interna ed il rapporto con l’area di pertinenza posteriore, così come l’aggregazione dei quattro elementi della casa più vicina al paese, sfalsati in altezza per adeguarsi alla pendenza del terreno.
Infine nel tentativo di rapportare correttamente il nuovo intervento ai caratteri linguistico-ambientali del nucleo antico anche sotto il profilo più propriamente architettonico, la scelta dei caratteri strutturali (muratura continua, tetti a due falde, ecc.) e di alcuni elementi di finitura (intonaco in arenino, persiane alla genovese, manto di copertura in ardesia) si rifà all’edilizia del centro storico, e le stesse logge di ingresso alle abitazioni conservano la memoria degli archivolti che segnano i percorsi trasversali che dal carrugio conducono verso le corti interne.